“Napule è mille culure
Napule è mille paure
Napule è a voce de’ criature
Che saglie chianu chianu
E tu sai ca’ nun si sulo”
Erano proprie le parole della canzone di Pino Daniele che mi ronzavano nella testa appena scesi alla Stazione Centrale di Napoli, in pieno centro, in Piazza Garibaldi. La mia prima volta a Napoli e da sola. Non male per una quarantenne nata e cresciuta a Crema! Decisi di affrontare il viaggio così, perché da tempo lo desideravo e complici le ottime offerte di FrecciaRossa e Italo, 4 ore e 20 min. ad un prezzo più che accessibile, si parte. Pronta, attenta e via! E da sola, ribadisco.
Esco dalla stazione e vengo catapultata in un altrove spaziale e temporale: potrebbe essere la Spagna, Genova, Marsiglia, il terzo millennio o il 1945. Da una parte le “criature” ricciute e morette che chiedono qualche spicciolo, da un’altra i taxi perfettamente allineati e luccicanti, gli edifici barocchi elegantissimi e subito di fianco la più grande insegna luminosa che io abbia mai visto che indica in tempo reale l’ammontare del jackpot del Super Enalotto.
La città dei contrasti, Napoli ti appare subito così.
Ma è proprio così, credetemi: Napoli è mille colori, è anche mille paure (reali o causate dai luoghi comuni) ma soprattutto è la voce dei bambini e della gente per strada che sale piano piano e tu non ti sentirai mai solo.